Diventiamo maggiorenni

Alcune riflessioni

Campo Teatrale compie 18 anni.

Un’età in cui, simbolicamente, ci si domanda cosa fare da grandi e si cercano conferme della propria identità. Vogliamo metterci in quella condizione, darci l’occasione di verificare le nostre motivazioni, i nostri obiettivi, la nostra relazione con le migliaia di persone che in questi anni sono entrate in contatto con noi e con quelle che ancora incontreremo.

La scuola di recitazione, la compagnia, le produzioni, le residenze artistiche, ora un coworking. Dove stiamo andando? Cosa resta del progetto che 18 anni fa nasceva negli spazi prima occupati da un gommista?

Quando si compiono 18 anni di solito si organizza una bella festa, e noi abbiamo voglia di festeggiare. Forse possiamo consentire a noi stessi di riconoscere che motivi per fare festa in fondo ne abbiamo.

Campo Teatrale, in questi anni, ha allargato i propri confini e si è dato fondamenta più solide.

Ha portato in scena più di 4000 persone, ospitato e visto nascere spettacoli meravigliosi, creato Bellezza per quanto gli è stato possibile fare.

E in gran parte l’ha fatto con le sue sole forze, ovvero con le intelligenze, le sensibilità e il lavoro delle persone che lo hanno animato. Alcune, nel frattempo, hanno scelto altre strade: questa festa è anche per loro, per ringraziarli e invitarli a guardare Campo da vicino. Scopriranno che i segni del loro passaggio sono ancora visibili, e che gli alberi che hanno piantato portano buoni frutti.

In questi 18 anni molte cose non sono cambiate.
Una certa etica del lavoro, innanzitutto, con la consapevolezza di quanto profonda possa essere l’esperienza di chi frequenta i nostri corsi o entra nel nostro teatro.

Non è cambiato l’entusiasmo, che continua a farci correre incontro a nuovi progetti anche se il fiato non è più quello di una volta.
Non è cambiata la semplicità dell’accoglienza, e la necessità di trasmettere e ricevere cura, ascolto, calore.

Eppure, tutto è cambiato.
La scuola, con cui Campo si identificava alle origini, non è più l’unico progetto, non più l’unico albero da coltivare.
Campo Teatrale è, anche, un piccolo centro di produzione, una residenza artistica, un luogo di osservazione privilegiato sugli artisti emergenti e la nuova drammaturgia. Accoglie spettatori di tutte le età, li coinvolge nelle scelte legate alla programmazione, è l’unico teatro a Milano che apre le sue porte alla musica indipendente italiana.
Lavora con le scuole, le aziende, ospita la sede italiana della più grande cooperativa europea di artisti e freelance. E’ un coworking.

Campo è cambiato, e non potevamo non tenerne conto.
“L’attore creativo”, le parole che riassumono ancora oggi gli elementi della nostra pedagogia, ha accompagnato sin qui, nel logo, il nome di Campo Teatrale.
Ma Campo non è più solo una scuola di recitazione.
Nel nuovo abito, quello che abbiamo cucito per il suo diciottesimo, Campo Teatrale diventa così “snodo creativo”. In queste parole sta l’augurio che gli rivolgiamo.
Gli auguriamo di restare sempre in movimento. Di creare legami. Di facilitare lo scorrere e lo scambio delle esperienze. Di ricordarsi che la creatività si nutre di incontri inattesi e della curiosità di conoscere chi è altro da sé. Di mantenersi terreno fertile per nuove e diverse visioni del mondo. Di essere una stazione di posta, punto di arrivo necessario per altre partenze. Un momento importante e perché no, risolutivo, di un percorso personale e artistico.

Caro Campo, ti auguriamo di non perdere mai te stesso.
Di non sapere mai fino in fondo chi sei.
E che questo smarrimento sia vita, per te. Mai tormento.
Felicità.
Buon compleanno.