Il filo rosso

Compagnia Maniaci D'amore

Sabato 23 e domenica 24 febbraio 2019
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laboratorio di storytelling e scrittura autobiografica

 

Scrivere di sé è sempre un modo per rintracciare un filo rosso nella propria esperienza di vita. Per alcune persone il filo rosso è confuso, o invisibile, altre volte smarrito o aggrovigliato. Gli esercizi di scrittura di questo laboratorio conducono a concentrarsi su ciò che è essenziale nei propri ricordi, a mettere ordine e a definire i contorni del proprio vissuto.
I conduttori, Luciana Maniaci (psicoterapeuta) e Francesco d’Amore (editor) sono diplomati al master di scrittura Scuola Holden di Torino e insieme formano una compagnia teatrale, Maniaci d’Amore Teatro, che da anni lavora attorno alla nuova drammaturgia.
Il punto di partenza sono domande neutre che permettano di recuperare e condividere con il gruppo di lavoro esperienze e ricordi: Qual è la prima cosa che ricordi?; Racconta un luogo che parla di te; Racconta un’avventura a lieto fine che ti è accaduta.
I partecipanti sono quindi invitati alla realizzare la stesura del loro racconto, avvalendosi delle tecniche dello storytelling verso una narrazione autobiografica, tenendo conto del punto di vista e delle azioni dei personaggi, con attenzione sia al quadro generale sia al dettaglio rivelatore.
Dove si annida il senso della storia? Qual è la connessione tra l’inizio e la fine, la parabola che compie il personaggio? Quale cambiamento avviene, dando al  lettore il brivido di un’illuminazione?

Nella parte finale del laboratorio è previsto un momento di restituzione biblioterapica. I conduttori infatti propongono letture mirate di testi di alcuni maestri della letteratura, con l’obiettivo di mettere in connessione le esperienze affettive del partecipante- autore con quelle degli scrittori che hanno saputo parlare dello stesso dolore o dalla stessa gioia. Leggendo i grandi della letteratura – maestri nella capacità di comunicare al meglio il loro mondo interiore – risulta presto evidente l’importanza della narrazione di sé. Se il particolare diventa universale è dunque condiviso e condivisibile. Confrontarsi con il racconto del lutto del poeta inglese Auden, con la centralità del ricordo nella “Recherche” di Proust, con la forza degli affetti narrata da Lalla Romano, con la gratitudine come valore supremo dichiarato dalla poetessa Szymborksa, per condurre una propria ricerca verso la bellezza, la forza identitaria, la connessione con gli altri e col mondo, attraverso la parola.

 

Il Laboratorio in cinque punti

 

1) Cosa succede in una stanza. 
Presentarsi, ricordarsi i nomi di chi si incontra, uscire dal proprio mondo emotivo e mettere attenzione nell’incontro. Il primo obiettivo è attivare l’ascolto.

 

2) Prime domande. 
E una volta fatte le presentazioni? Come fare a iniziare a sprigionare il nostro mondo letterario? Partiamo dal gioco, una domanda da farsi l’un l’altro. Ad esempio“Qual è il mio primo bel ricordo?” Pian piano così il filo rosso appare. Dopo aver risposto a voce, riportiamo tutto per iscritto. Scriviamo così il nostro primo ricordo. Il primo punto del cucito…

 

3) I punti del cucito.
Ora che ci siamo scaldati, procediamo direttamente con la scrittura. Alcune delle consegne saranno: Il mio premio Oscar (ovvero: la volta che mi sono sentito più fiero di me); Decalogo della gioia (ovvero: dieci cose che amo fare); Il personaggio che stimo di più e perché; L’animale che mi somiglia di più; Un consiglio che mi è stato dato che mi è stato molto utile.
Il mosaico inizia, così, a formarsi.

 

4) Letture maestre.
Alla fine di ogni incontro ci sarà un momento di restituzione. Di elaborazione di ciò che si è vissuto. Per far comprendere come i nostri vissuti sono universali e molti esseri umani hanno avuto il bisogno di scriverne e di renderceli più comprensibili, saccheggeremo dalla letteratura ma anche dal cinema. F. Dostojeskvi, I. Calvino, W. Shakespeare. E poi Charlie Chaplin, Billy Wilder, Wes Anderson.

 

5) Questo sono io.
Dalle pagine che abbiamo prodotto è già possibile ricavare una narrazione di sé. L’invito a questo punto è tornare alla narrazione orale dell’inizio. Rispondere alla difficile consegna “Questo sono io”, rielaborando il materiale emerso. C’è dunque un cerchio e al centro qualcuno che parla e che dice “Io”.

 

QUANDO:  sabato 23 e domenica 24 febbraio 2019
ORARIO: 14.00-18.00
MONTE ORE: 8 h
PARTECIPANTI: Il seminario è aperto a tutti, non sono necessarie esperienze pregresse di scrittura
COSTO: € 90
COME ISCRIVERSI (fino ad esaurimento posti):
• Compilazione della scheda in allegato. La scheda compilata e firmata va consegnata presso la segreteria della scuola o via mail a info@campoteatrale.it
• Pagamento della quota di partecipazione:
◦ presso la segreteria: lun/ven h 10-13 e 14-19
◦ tramite bonifico all’IBAN IT09I0335901600100000156362 intestato ad Associazione Culturale Campoteatrale presso Banca Prossima , indicando in causale “Seminario Filo Rosso” e inviando notifica di avvenuto pagamento all’indirizzo info@campoteatrale.it

Inizio Corsi

Sabato 23 e domenica 24 febbraio 2019

Frequenza

sabato 23 e domenica 24 febbraio 2019
ORARIO: 14.00-18.00

Sede

Campo Teatrale
Via Casoretto 41/a
Milano

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