«If you look into your shadows, what will you find?»
“Of Shadows”, l’ultima fatica creativa di Fabrizio Cammarata, suggerisce proprio questa domanda.
Lui, cantautore siciliano ma decisamente cosmopolita, racconta che le canzoni del suo ultimo lavoro sono state scritte durante gli innumerevoli viaggi che lo hanno portato dalla sua nativa Palermo in giro per tutto il mondo. Eppure sembra quasi come se Fabrizio Cammarata per scrivere questo album si fosse ritirato in solitudine, nella penombra di un piccolo laboratorio alchemico, ad esplorare profondamente la natura delle proprie ombre, intrecciando ricordi personali passati e sentimenti presenti.
Attraverso il suo nuovo album “Of Shadows“, prodotto da Dani Castelar (Editors, REM, Snow Patrol, Paolo Nutini), Fabrizio Cammarata commenta l’eterno alternarsi di luce e ombra, e su questo l’artista afferma: “Personalmente ho sperimentato parecchio queste due diverse condizioni, non solo una volta nel contesto di una intensa, emozionante ed emozionata, anche se in definitiva fallita, relazione”. Ma anche su altri meta-livelli Fabrizio esplora questa interrelazione tra luce ed ombra, per esempio nel fenomeno dell’eclissi solare, in cui si rispecchia la condizione umana stessa, fisica ed emotiva e di cui è testimone il ritmo naturale del tempo. Indagando sul punto di incontro tra la luce e il buio “Of Shadows” favorisce un momento di intensa riflessione.
Live, Fabrizio Cammarata è uno di quegli artisti di talento che, da soli con la propria voce e una chitarra, sono in grado di condurre un gran numero di persone a una sorta di gioia embrionale, ma anche alla più profonda disperazione. E’ capace di creare situazioni di preziosa intimità in cui l’ascoltatore si trova improvvisamente a nudo, di fronte a se stesso, senza compromessi, senza difese. È riuscito a creare situazioni di assoluta empatia anche quando ha avuto il piacere di suonare come supporto per grandi artisti tra i quali Ben Harper, Patti Smith, Iron & Wine, Devendra Banhart, Emiliana Torrini e Lucinda Williams e sarebbe capace di mettere in religioso silenzio grandi sale, usando solo la sua incredibile voce e toccando le giuste corde.
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