Nel tempo che ci resta

Campo Teatrale/ Teatro dell'Elfo

Elegia per Giovanni Falcone e Paolo Borsellino

Un cantiere abbandonato a Villagrazia, il luogo dal quale partì Paolo Borsellino per andare incontro alla morte. In questo cantiere un uomo fa rotolare per terra delle arance.
 Tra le lamiere appaiono quattro figure che il profumo delle arance ha tolto dalle ombre. Si chiedono dove sono, quale è la terra in cui si trovano. Si riconoscono.
Sono le anime di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Paolo Borsellino e Agnese Piraino Leto.  L’uomo che ha lanciato le arance si presenta. É Tommaso Buscetta, il pentito di mafia. Le anime delle due coppie e del pentito si raccontano in questo cantiere abbandonato.

Ricordano, denunciano, si interrogano, in un amaro viaggio attraverso quello che è successo prima e dopo la loro morte.
La lotta alla mafia, le vittime, i tradimenti, i pensieri, le vicende personali e pubbliche, la trattativa, l’isolamento, le menzogne, il senso di dovere e l’amore si intrecciano in questa ricostruzione di ciò che è accaduto e di ciò che continuerà ad accadere.

César Brie

Alcuni commenti allo spettacolo 

Stasera avevamo tra il pubblico un ragazzo che è venuto a teatro per la prima volta nella sua vita. Mi ha chiesto “Ma il teatro è sempre così emozionante? Cioè…gli spettacoli li fate apposta per provocare tutte queste emozioni?” Me lo ha chiesto con una tale serietà che non sapevo neanche cosa rispondergli!

Ancora oggi mi lavora la vostra pièce… parole belle e gesti forti, verità che ti restano impresse. Mi è piaciuto un sacco il livello di umanità che ben mette in luce i sacrifici soprattutto a livello umano delle vite dei due magistrati e delle loro famiglie, ma anche di Buscetta… siete stati veramente straordinari! Grandi grandi!

Non è facile abbandonarsi e trovare pace di fronte all’orrore. Capaci e via D’Amelio sono nomi tatuati col fuoco dell’indignazione nella pancia di ogni cittadino mediamente senziente e con un minimo di senso civico. Eppure il vostro spettacolo, colla magia delle cose povere e materiche, mi ha lasciato galleggiare. Sarà il nitore delle immagini e la ricercata semplicità. Saranno le variazioni sui temi verdiani di Rigoletto e Joe Petrosino. Saranno i necrologi come Cyrano di Rostand e le chiacchere a 4 sulla panchina. Perché LA STORIA colla S maiuscola non ha bisogno soltanto di dati, punti di vista e furore ideologico, ma anche di prendere posizione, senza commentare però. Scrivendo la pagina bianca che il palcoscenico ci mette a disposizione sera per sera. Grazie per lo spettacolo.

Ti devo ringraziare davvero di cuore per avermi invitato a questo emozionante spettacolo.
Sono uscito dal teatro davvero emozionato. Direi scosso.

Credits

testo e regia
César Brie
con
César Brie, Marco Colombo Bolla, Elena D’Agnolo, Rossella Guidotti, Donato Nubile
produzione
Campo Teatrale / Teatro dell'Elfo
musiche
Pablo Brie - variazioni su temi di Verdi
arrangiamenti musicali
Matìas Wilson
luci
Stefano Colonna
foto
Laila Pozzo
assistenti alla regia
Adele Di Bella e Francesco Severgnini
allestimenti scenici
Camilla Gaetani e Francesca Biffi
tappeto
Giancarlo Gentilucci

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