IN STATO DI GRAZIA

Una favola inchiesta per parlare di disabilità e inclusione

In stato di grazia è una favola inchiesta sulla vita di alcuni bambini disabili: dal concepimento alla nascita, dall’ingresso a scuola alla pubertà, fino a immaginare un futuro di indipendenza dai loro genitori. I protagonisti non sono soltanto i bambini ma anche i genitori degli stessi, coinvolti nel processo creativo dello spettacolo attraverso le loro testimonianze. Si tratta di storie di gravidanze difficili, nascite premature, adozioni.

Lo spettacolo è nato come laboratorio e ha come obiettivo quello di far dialogare bambini abili con bambini disabili e vede quindi come protagonisti 8 bambini abili e disabili di età compresa tra i 9 e i 15 anni. All’interno del gruppo vi sono bambini che presentano varie disabilità, quali autismo, sindrome di down, ritardo cognitivo e disturbo ipercinetico.

Come possono comunicare bambini abili e disabili?
Nel corso del laboratorio di creazione abbiamo visto come tutti i bambini hanno cercato, scovato o perfino creato un linguaggio per comunicare con gli altri.

Perché una favola inchiesta?
Il punto di partenza del lavoro è stata la favola di Pinocchio. Anche Pinocchio vive i conflitti con papà Geppetto, non ama la scuola, cerca un luogo fantastico dove tutto è possibile. Un Pinocchio che si racconta bugie, ma che ad un certo punto affronta la paura nella pancia della balena, trovando così il coraggio di crescere. La relazione tra Pinocchio e Geppetto e più in generale quella tra genitori e figli, è stata uno dei temi fondanti del progetto, tanto che alcune video-interviste dei genitori sono parte dello spettacolo. Come affrontano i bambini disabili l’ingresso nel mondo adulto? Riescono a trovare una loro autonomia? I genitori cosa si augurano per loro? Su cosa possono fare affidamento?

Come registe e attrici ci siamo chieste quanto potevamo spingerci, quanto il dolore altrui potesse diventare anche il nostro, quanto l’arte possa attingere anche dalle esperienze più intime delle persone. Per questo ci appelliamo alla grazia. In stato di grazia si può raccontare il dolore e sperare di non ferire. Portare alla luce, forse, un messaggio che schiuda le coscienze e l’ascolto per la nascita di una società più aperta e inclusiva.

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Credits

Interpreti
Matilde, Artur, Chiara, Raffaele, Tiago, Carlotta, Lorenzo, Viola
Riprese video, montaggio e light design
Stefano Colonna
Poster di
Ehsan Mehrbakhsh
Con
Lia Gallo e Laura Serena
Regia video
Francesca Merli
Una produzione
Campo Teatrale con il contributo di Fondazione di Comunità Milano
Regia
Francesca Merli
Costumi e oggetti
Francesca Biffi
Un grazie
agli sponsor e a tutti coloro che hanno aderito alla campagna di crowdfunding
Drammaturgia di
Francesca Merli con la collaborazione di Lia Gallo e Laura Serena
Foto e mostra a cura di
Soheil Raheli
Un ringraziamento speciale
a Sara e ai genitori di tutti gli interpreti, per il tempo e il cuore che hanno dedicato al progetto

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