Pupitingè

Nostro territorio d’indagine è il corpo femminile. Vogliamo entrare nell’intimità di una donna dei nostri tempi e abitare i luoghi più intimi e misteriosi del corpo, il suo utero e la sua vagina. In questi luoghi una forza desiderante, sempre insoddisfatta, spinge la protagonista ad unirsi con altri corpi in modo spasmodico, quasi bulimico. Si può parlare di un’orgia di corpi che però non le fa riconoscere dove risiede il suo vero piacere.

Questa ricerca di un piacere totale viene frenata da un’altra forza, incarnata dal papilloma virus, che cambia il suo rapporto col sesso. Il principale freno alla conoscenza di sé e al proprio piacere è il modello educativo da cui è fuggita la protagonista, quello incarnato dalla madre. Confrontarsi con la madre vuol dire per noi interrogarci sul nostro rapporto con la terra madre e la lingua madre ma soprattutto chiederci da cosa siamo fuggite e verso cosa andiamo, cosa cerchiamo. Sempre, costantemente siamo alla ricerca di noi stesse, della nostra parte più autentica e continuamente ci chiediamo chi siamo e dove risiede il nostro vero piacere. Il dato esteriore del corpo e della sfera sessuale per noi sono il punto di partenza fondamentale per parlare del dato interiore e cioè del proprio benessere e del vero godimento raggiungibile solo attraverso la conoscenza di sé.

Il nostro intento è realizzare un’opera capace di indagare l’anima di una donna e in grado di superare la vergogna e il pudore legati al sesso e al piacere femminile, parlare senza filtri, dando voce ai nostri istinti e assecondando le nostre intuizioni.