I segni della strega

a Campo Teatrale

4 e 5 dicembre 2017
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Spettacolo indicato per le scuole primarie

Tra i bambini del quartiere, gira voce che all’angolo della strada, in una casetta piccola e graziosa, abiti una terribile strega che trasforma i malcapitati in rane e li cucina nel pentolone per farne pozioni malefiche. Arianna, una bimba che abita proprio di fronte a lei, è davvero terrorizzata dalla presenza di questa misteriosa figura che vive da sola, non parla con nessuno e fa dei gesti occulti di magia nera davanti alla finestra. Per via della sua paura fa disperare suo papà, il quale la aiuterà a capire e conoscere le cose per quello che sono: non c’è nessuna strega! La vicina di casa, Ester, è una donna sorda che parla la lingua dei segni: una lingua che si parla con le mani e si ascolta con gli occhi.

Lo spettacolo è centrato sul tema della paura, di come essa paralizzi, deformi la realtà e renda incapaci di colmare distanze. In particolare, la paura di ciò che non si conosce ed è diverso da noi apre una riflessione sul senso e la legittimazione dell’avere paura, ma anche sull’importanza di capire e conoscere ciò che spaventa.

In questa storia, il diverso è rappresentato dal personaggio di Ester, una donna sorda. Attraverso la curiosità di Arianna il giovane pubblico incontrerà la Lingua dei Segni Italiana (L.I.S.), una lingua vera e propria che utilizza il canale visivo-gestuale, utilizzata dalla comunità sorda (sia dai sordi che da udenti). L’attrice che impersona Ester non è sorda ma è un’interprete L.I.S. Per questo motivo, al termine dello spettacolo si vuole dedicare uno spazio alle domande e alle curiosità e ad una breve spiegazione della tematica, direttamente con l’attrice-interprete.

Sulla scena la ricerca si muove in più direzioni: narrazione a pubblico, teatro d’attore, giocoleria e alcuni momenti di teatro d’ombra integrato con animazione video. La mescolanza di queste tecniche serve a dar voce a tutti i diversi piani temporali e di realtà che compongono la drammaturgia: presente, passato, immaginario onirico e fantasia.

con Fabio Bergamaschi, Marta Annoni, Silvia Consolmagno

regia Marta Annoni

Luci: Emanuele Cavalcanti

Scene: Chiara Doniacovo

Video: Fabio Bergamaschi

Compagnia OplàTeatro

Produzione Campo Teatrale